A casa per le vacanze: la staycation

Quello che noi tutti amiamo del viaggio è la possibilità di uscire dalla nostra routine quotidiana e scoprire nuovi luoghi, nuovi suoni e – in cima alla mia lista – nuovi gusti. Ma a volte si può fare senza il fastidio dei controlli di sicurezza in aeroporto e senza dover travasare tutti i nostri prodotti per l’igiene dentro minuscole bottiglie. Non c’è da stupirsi del fatto che sempre più esperti viaggiatori stiano optando per un staycation nella propria città.

Non è solo la comodità che attrae della staycation. Mi sono resa conto, con imbarazzo, di quanto poco conosca la mia zona quando un amico da fuori è venuto a stare da me e io avevo a malapena già fatto solo qualcuna delle cose che erano sulla sua lista delle cose da fare. È strano come si esplori ogni angolo di una destinazione quando si è in vacanza, ma si trascuri di fare lo stesso nel posto che chiamiamo casa.

Ecco perché ho preso la decisione di restare e abbracciare la mia città come un visitatore per una staycation di una settimana. Ma per assicurarmi di non ridurmi a fissare i disegnini del mio pigiama, ho bisogno di una parvenza di pianificazione. Si parte…

Un modo per sentirsi davvero in vacanza è stare in hotel – in pratica quel bel boutique hotel davanti al quale passo quando rientro a casa dal lavoro, e dentro il quale guardo con invidia gli ospiti che sorseggiano il loro cocktail. C’è qualcosa di deliziosamente scandaloso nell’idea di soggiornare in un hotel della tua città – e, sprofondando nelle lenzuola fragranti di cotone egiziano e ordinando il servizio in camera, mi verrà da ridere al pensiero della mia stanza da letto vuota e disordinata a una breve corsa in taxi da qui.

Inoltre sfruttando la colazione dell’albergo, i brunch rilassanti saranno in cima alla mia lista di cose da fare (il pensiero del cibo non mi abbandona mai, neanche… in vacanza). Mi soffermerò a sorseggiare un cappuccino e a guardare la gente dalla terrazza assolata (si spera) di quel bar in cui di solito entro ed esco come un fulmine per prendere il mio caffè da asporto, mentre mi fiondo al lavoro. Poi smaltirò le mie uova alla Benedict con un tuffo nella mia solita piscina, che sarà libera a quest’ora del giorno.

Per giocare al perfetto turista, avrò bisogno di un bagno di cultura nei musei che ho intenzione di visitare da secoli – non quelli ovvi, ma quelli più piccoli, meno noti. Un amico mi parlò anni fa di un piccolo museo nascosto in una stradina fuori mano – niente code vuol dire più tempo per apprezzare tutto.

Vorrò anche vedere uno spettacolo – un’altra attività culturale che amo ma per la quale ho raramente il tempo. Un sacco di teatri hanno biglietti economici se si acquistano il giorno stesso dello spettacolo (una delle gioie di un staycation è che si può essere liberi) e i matinée dei giorni feriali sono un affare molto migliore degli spettacoli del venerdì e del sabato sera.

Dopo tutto questo arricchimento culturale, avrò sicuramente bisogno di una passeggiata. Ci sono un sacco di percorsi a piedi e in bicicletta che portano nei parchi e nelle piazze nascoste, rivelando la storia, l’architettura o anche gli scenari alimentari di un quartiere – posti perfetti per essere mostrati la prossima volta che il mio amico verrà in città.

Concluderò la settimana con un po’ di shopping e, mentre assumo la mia dose di shopping-therapy, voglio scoprire un nuovo quartiere. Mi butterò su un autobus (il modo migliore per vedere una città) diretto a quel mercato che non ho mai visto, e andrò in cerca di affari nelle tortuose strade che non conosco – perdersi è la metà del divertimento.

Spero che la mia staycation mi aiuterà a vedere la mia città sotto una luce completamente nuova, e a fare scoperte che durino ben oltre quella settimana. Non ho dubbi che il tarlo del viaggio mi morderà di nuovo, ma per ora me ne sto incollata a casa.

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